Getulio Alviani
Getulio Alviani
Artista itliano, 1939 - 2008. Inizia giovanissimo ad interessarsi a problemi inerenti l’apprendere e l’informare visivamente e conduce sperimentazioni nel campo della pittura. Nel 1954 inizia a frequentare alcuni architetti e ingegneri, lavorando nei loro studi; più tardi vince un concorso per delle valvole elettriche, e in seguito disegna degli interruttori per una nota azienda di cui diventa direttore artistico. Alla fine degli anni cinquanta il suo interesse si focalizza su problemi inerenti la plasticità strutturata.
Nel 1962 partecipa all’esposizione Arte programmata, organizzata per Olivetti da Bruno Munari e presentata da Umberto Eco, e nel 1965 è presente all’esposizione The responsive eye al Museum of Modern Art di New York, mostra epocale che consacrerà l’arte ottica in tutto il mondo.
Nel 1967 incomincia a realizzare degli oggetti luminosi a movimento termomeccanico, nel 1968 produce una serie di oggetti d’acqua e di fuoco.
Nel 1976 diviene titolare della cattedra di pitture dell’accademia di belle arti di Carrara, che lascerà nel 1981 per andare in Venezuela. Tra il 1981 e il 1985, si dedica alla ricostruzione e alla direzione del museo d’arte moderna di Ciudad Bolivar.
Nel 1986 è invitato alla Biennale di Venezia; nel 2005 è a "L’oeil moteur" al Musée d’Art Moderne di Strasburgo, "Dien Neven Tendenzen" a Ingolstadt e "Cineticos" al Centro de Arte Reina Sofia di Madrid e Instituto Tomie Chatake di Sao Paulo do Brazil; nel 2008 alla "Bit international" al ZKM di Karlsruhe.
Nel 2012 partecipa a "Ghosts in the machine" al New Museum of Contemporary art di New York.